Questo libro racconta, in prima persona, ciò che accade dietro le quinte di un teatro. E precisamente il teatro “La Fenice” di Venezia. Ripercorre la vita lavorativa e familiare dell’attrezzista friulano Diego Del Puppo.
Del lavoro:
Ogni volta che si faceva una prima ero emozionato. Ero in simbiosi con i cantanti, un po’ agitato dentro, ma sicuro del fatto mio. L’agitazione era dovuta al fatto che poteva sempre succedere qualcosa, anzi, a teatro si convive con l’imprevisto. Quando c’è lo spettacolo, noi siamo divisi nelle due quinte di destra e di sinistra, quattro di qua, quattro di là, noi dell’attrezzeria. Però poteva essere richiesto anche diversamente, dipendeva dal lavoro che c’era da fare da una quinta all’altra. (…) Ci trovavamo tutti nella quinta a sinistra. Eravamo un gruppo affiatato. Ci eravamo definiti il “Broncs”, scritto proprio come si pronuncia, perché eravamo giovani, scapestrati e forse un po’ sfigati. Avevo fatto un cartello in legno, pitturato, con la scritta in stampato maiuscolo: BRONCS. L’avevo attaccato al muro della quinta. Era scritto sbagliato, lo so, ma nessuno me l’aveva fatto notare, anzi poi il cartello l’ha preso per ricordo il maestro di palcoscenico, Silvano Zabeo, l’ha portato via quando si è incendiato il teatro. Una sera mi ha detto che l’avrebbe tenuto nel camerino, in mio ricordo.
Era una quinta viva, succedeva di tutto.
Della famiglia:
La gente chiacchiera. Quando danno la mezza sala (cioè abbassano le luci) vuol dire che sta per iniziare. La tensione sale. D’improvviso silenzio. Buio in sala. Si apre il sipario. Venezia. Calle del Perdon 1303. Lì sono nato, il 26 marzo 1963. Per meglio dire, all’Ospedale della Pietà, dietro alla chiesa omonima, in Campo della Bragola, proprio nel punto da dove si guarda la riva degli Schiavoni. Mia madre mi ha raccontato che una volta lì nascevano i figli di ragazze madri, o che venivano abbandonati, perché l’ospedale era più raccolto.
Mio padre, Antonio (da piccolo lo chiamavano Tonin), e mia madre Ivana si erano sposati a Vicenza nel 1960. Lei aveva 21 anni, lui 32.